La stagione autunnale sta per partire e si avvicina anche il tempo di spostare le lancette: l’ora solare 2024 scatterà ufficialmente nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre. Insomma, il cambio dell’ora è alle porte. In questo modo le giornate si accorceranno e avremo un’ora di luce in più al mattino e una in meno alla sera.
Come ogni autunno è previsto il passaggio dall’ora legale, in vigore dal 31 marzo 2024,all’ora solare. Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, alle 3 A.M. tutte le lancette andranno spostate indietro di un’ora. Così facendo, si guadagneranno 60 minuti di sonno in più ma farà buio prima la sera, complici anche le ore di luce in diminuzione fino al solstizio d’inverno (21 dicembre 2024).
L’ora solare rimarrà in vigore fino all’ultimo fine settimana di marzo 2025. Tra il 29 e il 30 marzo 2025 si tornerà all’ora legale e le lancette andranno nuovamente portate un’ora avanti.
L’ora legale, introdotta per sfruttare al massimo le ore di luce durante i mesi più caldi, viene abbandonata in autunno per far spazio all’ora solare e per permettere di adattarsi ai ritmi naturali di luce e buio.
Ad oggi, in Europa il cambio dell’ora è stato standardizzato per tutti i paesi membri dell’Unione Europea, ma dal 2021 c’è stata una discussione su una possibile abolizione della pratica, che non ha ancora portato a un cambiamento effettivo. Il dibattito nasce dal fatto che il cambio dell’ora permette sì di risparmiare energia, a discapito, secondo alcuni studi, di un possibile impatto sulla salute.
Secondo Terna, la società che gestisce la rete elettrica di trasmissione nazionale, durante i sette mesi di ora legale l’Italia ha risparmiato circa 90 milioni di euro, grazie a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 370 milioni di kWh che ha generato anche un beneficio ambientale, con la diminuzione di circa 170 mila tonnellate di emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera.
Dal 2004 al 2023, secondo l’analisi di Terna, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 11,7 miliardi di kWh e ha comportato un risparmio di circa 2,2 miliardi di euro per i cittadini.